Negli approcci classici la ricostruzione di un incidente stradale è effettuata "a ritroso", cioè effettuando i conteggi partendo dalla posizione di quiete e risalendo indietro fino alle velocità al momento del contatto.
Le velocità pos-urto, in modulo e direzione, sono calcolate considerando la traslazione dei mezzi dal punto d'urto sino alla quiete. Dopodiché, in base alle direzioni presunte pre-urto, vengono calcolati i moduli della velocità pre-urto.
Tale approccio, per quanto semplice e immediato, presenta alcuni importanti limiti:
- vengono usati modelli a 3 o massimo 3 gradi di libertà, che non permettono di tenere conto di tutte le possibili rotazioni e traslazioni nello spazio
- i moti post-urto dei mezzi sono solo supposti, e non sono verificati in base ai modelli dinamici dei veicoli
- è necessario verificare a posteriori i parametri di collisione: e.g. coefficiente di restituzione, attrito nella zona di contatto
- la robustezza della ricostruzione è difficilmente verificabile, così come l'analisi delle incertezze
Utilizzando un simulatore in avanti invece, l'analisi del sinistro viene effettuata partendo dalla posizione dei mezzi al momento del contatto e impostando a priori i parametri di collisione, scelti in base alle modalità di collisione e alle deformazioni permanenti ai mezzi.
Una volta impostata la collisione, il moto post-urto dei mezzi viene calcolato in base ai modelli dinamici dei veicoli.
In questo modo è possibile verificare se effettivamente i mezzi coinvolti avrebbero potuto raggiungere le posizioni di quiete, partendo dal punto d'urto impostato.
Una volta stabiliti dei parametri iniziali, è possibile lanciare procedure di ottimizzazione, al fine di determinare l'effettivo punto d'urto e le effettive velocità dei mezzi al momento della collisione, ottenendo nel contempo una completa analisi delle incertezze.
Il seguente video illustra l'approccio alla ricostruzione utilizzando il software PC-Crash.